Introduzione di Giorgio Gosetti con alcuni protagonisti di Zalab
Magari le cose cambiano di Andrea Segre
Italy 2009 63′ Neda è una signora romana di 50 anni, Una “romana de Roma”. E’ cresciuta negli anni ’60 nel cuore della capitale, a due passi dal Colosseo. Oggi però Neda non vive più nel suo rione. Sta a Ponte di Nona, Nel cuore delle “nuove centralità” alla periferia di Roma, 6 Km oltre il Grande Raccordo Anulare, lungo la Prenestina, oltre 20 km dal Colosseo. Sara, 18 anni, a Ponte di Nona invece ci è cresciuta. Figlia di una pugliese e di un egiziano, è una delle pochissime ragazze di Ponte di Nona che ha avuto la possibilità di studiare al liceo. Dal cuore della borgata periferica, Sara e Neda ci conducono in una sorta di inchiesta spontanea sulle dinamiche di interesse e di potere che segnano le vite quotidiane di migliaia di cittadini come loro: quartieri costruiti senza servizi, senza collegamenti viari, senza luoghi di socialità, senza nessuna manutenzione. Un racconto per non tacere sul disagio e la rabbia, che prova a seguire in silenzio le vite, i pensieri, le scoperte di persone meravigliose in difficili terre di periferia, ritratte nelle geometrie vive di un grande fotografo come Luca Bigazzi. “Magari le cose cambiano” è un film sulla dignità di uomini e soprattutto donne che hanno ancora il coraggio di non accettare ingiustizie sociali e guerre tra poveri.
Italy 2009 63′ Neda è una signora romana di 50 anni, Una “romana de Roma”. E’ cresciuta negli anni ’60 nel cuore della capitale, a due passi dal Colosseo. Oggi però Neda non vive più nel suo rione. Sta a Ponte di Nona, Nel cuore delle “nuove centralità” alla periferia di Roma, 6 Km oltre il Grande Raccordo Anulare, lungo la Prenestina, oltre 20 km dal Colosseo. Sara, 18 anni, a Ponte di Nona invece ci è cresciuta. Figlia di una pugliese e di un egiziano, è una delle pochissime ragazze di Ponte di Nona che ha avuto la possibilità di studiare al liceo. Dal cuore della borgata periferica, Sara e Neda ci conducono in una sorta di inchiesta spontanea sulle dinamiche di interesse e di potere che segnano le vite quotidiane di migliaia di cittadini come loro: quartieri costruiti senza servizi, senza collegamenti viari, senza luoghi di socialità, senza nessuna manutenzione. Un racconto per non tacere sul disagio e la rabbia, che prova a seguire in silenzio le vite, i pensieri, le scoperte di persone meravigliose in difficili terre di periferia, ritratte nelle geometrie vive di un grande fotografo come Luca Bigazzi. “Magari le cose cambiano” è un film sulla dignità di uomini e soprattutto donne che hanno ancora il coraggio di non accettare ingiustizie sociali e guerre tra poveri.
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