La storia

L’idea di creare a Roma una Casa del Cinema fu sviluppata dal giornalista e manager culturale Felice Laudadio. La sede adatta fu trovata nel settembre 2001 nella Casina delle Rose di Villa Borghese, in completo stato di abbandono da ben venticinque anni, grazie alla disponibilità del Comune di Roma, proprietario dell’immobile. Integralmente restaurata per un costo di 7 milioni di euro, fu inaugurata dal sindaco Walter Veltroni il 18 settembre 2004.

Felice Laudadio ha diretto la Casa del Cinema fino al 2011, Caterina D’Amico dal 2011 al 2014, Giorgio Gosetti dal 2014 al 2022. Nel febbraio del 2011 la gestione della Casa del Cinema è stata trasferita dall’Azienda Speciale Palaexpo a Zètema Progetto Cultura.

La Casa del Cinema è attualmente gestita dalla Fondazione Cinema per Roma, subentrata nel 2023 a Zètema Progetto Cultura. La nuova linea editoriale è curata dal Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Gian Luca Farinelli, e dalla Direttrice Artistica, Paola Malanga.

Le origini

Nel 1833 i principi Borghese ampliarono la Villa Pinciana – residenza della famiglia fin dal XVII secolo – con l’acquisto di alcune vigne e ville confinanti: tra queste, la Villa Manfroni Bernini, situata subito a ridosso delle Mura Aureliane, in prossimità di Porta Pinciana.

All’epoca era un edificio composto da una parte più antica, aperta con un loggiato, e una costruzione più bassa e recente di carattere rustico. Fu restaurata dall’architetto Luigi Canina e adibita a ristorante ma – dopo i danneggiamenti subiti nel 1849 nel corso della battaglia tra i difensori della Repubblica Romana di Mazzini e le truppe francesi – fu usata per scopi più modesti ospitando stalle per mucche e una rivendita di latte e prodotti caseari.

La latteria rimase aperta anche dopo il passaggio di Villa Borghese al Comune di Roma nel 1903. Negli anni Trenta divenne invece un ristorante di lusso con la denominazione di Casina delle Rose, come documentato da una bella cartolina del 1932. Cambiò quindi ancora una volta nome e fu celebre, negli anni della Dolce Vita, come dancing “La Lucciola”. L’inizio dell’abbandono comincia nel 1976 quando i concessionari intrapresero lavori non autorizzati su un edificio vincolato con conseguente blocco da parte del Comune di Roma fino agli anni Novanta del secolo scorso.

Intanto l’edificio era andato rovina, danneggiato dalla caduta di un fulmine e da ripetute incursioni vandaliche. Solo nel 2001, con il finanziamento ex legge 396\90 (Roma Capitale), è stato avviato, con il contributo tecnico e scientifico della Sovrintendenza Comunale, l’intervento di recupero dello storico edificio che oggi si presenta nell’assetto documentato agli inizi del Novecento, ripristinato secondo le immagini e le descrizioni d’epoca. Dal 2004, sotto la guida del primo Direttore Felice Laudadio è stata adibita, per volere di Roma Capitale, a Casa del Cinema e dell’Audiovisivo. Nei primi mesi del 2023, sono realizzate una serie di attività di restyling riguardanti la facciata, le sale e gli spazi interni.

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