Un marito per Anna Zaccheo di Giuseppe De Santis (1953, 106’)
«Il matrimonio è il sogno di Anna Zaccheo, una bellissima ragazza figlia di un conducente della funicolare di Napoli. Il ricco pescivendolo don Antonio, rozzo e sgraziato, smania per averla in sposa e le invia continuamente dei fiori per tentare di aprire una breccia nel suo cuore. Ma egli non è certo l’uomo dei sogni di Anna, che sembra invece interessata ad Andrea, un marinaio di Ancona bello e gentile» (Marco Grossi). «Con Un marito per Anna Zaccheo, […], De Santis rielabora alcuni dei temi che gli stanno particolarmente a cuore (l’eterna casistica del desiderio amoroso, la forza e la debolezza del sex appeal femminile, il conflitto tra modernità e tradizione) nella cornice quanto mai propizia del filone napoletano dove, com’è universalmente noto, le coordinate sociali o politiche lasciano il passo al melodramma della diversità tenace, dell’emigrazione senza scampo di una classe subalterna efficacemente identificata nel proprio immaginario, nella propria sottocultura, nella propria sfrontata “rappresentabilità”, nel proprio – come si direbbe oggi – look» (Caprara).
Per gentile concessione di Cristaldi Film, copia proveniente dalla Cineteca di Bologna