La cena delle beffe, di Alessandro Blasetti, Italia, 1942, 79′

Data di inizio
21 Maggio 2021
Data di fine
21 Maggio 2021
Categoria
    Archivio
Stato
Concluso

La cena delle beffe, di Alessandro Blasetti, Italia, 1942, 79′

Regia Alessandro Blasetti  / Sceneggiatura Alessandro Blasetti, Renato Castellani dal poema drammatico omonimo di Sam Benelli  / Fotografia Mario Craveri / Musica Giuseppe Becce /  Montaggio Mario Serandrei / Scenografia Virgilio Marchi / Arredamento Ferdinando Ruffo / Costumi Gino C. Sensani / Aiuto regia Lionello De Felice, Crescenzio Benelli / Fonico Vittorio Trentino / Direttore di produzione Jacopo Comin / Produzione Giuseppe Amato per CINES. Distribuzione E.N.I.C.

Interpreti e personaggi Amedeo Nazzari (Neri Chiaramantesi), Osvaldo Valenti (doppiato da Sandro Ruffini, Giannetto Malespini), Clara Calamai (Ginevra), Alfredo Varelli (Gabriello Chiaramantesi), Mamo Benassi (Tornaquinci), Lauro Gazzolo (il Trinca), Valentina Cortese (Lisabetta), Elisa Cegani (Laldomine), Luisa Ferida (Fiammetta), Nietta Zocchi (Cinzia), Alberto Capozzi (Ser Luca), Piero Carnabucci (Fazio, Gildo Bocci (Ceccherini, l’oste), Anna carena (la moglie dell’oste), Carlo Minello (un giovane della taverna), Antonio Acqua (Lapo), Adele Garavaglia (la nonna di Lisabetta), Aldo Silvani (primo Cerusico), Silvio Bagolini (terzo cerusico), Margherita Bagni (dama della festa del Tornaquinci), Lilla Brignone (altra dama della festa).

Produzione Cines. Distribuzione E.N.I.C. Origine Italia, 1942. Formato 35mm (1,37:1), b/n. Durata 79’ (2250 m).

 

Una tragedia sessuale
Adriano Aprà

Se La cena delle beffe non è un progetto personale è però un film rivelatore proprio perché Blasetti lo ha realizzato mettendo per una volta da parte il Super-Io che lo spinge ad aggrovigliare la sceneggiatura dei suoi film più personali e a “voler dire” più di quanto non risulti dalla messa in scena. Proprio per questo è anche uno dei suoi film meglio costruiti, dotato di un ritmo perfetto e veloce dall’inizio alla fine, sempre teso e acceso.

La differenza principale con il testo omonimo di Sem Benelli (1909), il prologo e il flashback, introduce subito – dopo l’apertura “teatrale” della tenda – la “corsa” che caratterizza il film, il quale precipita verso la sua fine logica e ineluttabile attraverso il groviglio dei giochi di maschere che mescolano senza soluzione di continuità le carte della verità e della finzione. Il tema esibito è quello della beffa, caro al fascismo, già sviluppato da Blasetti in Palio in chiave eroica e in Un’avventura di Salvator Rosa in chiave giocosa. In La cena delle beffe il gioco tra forza (di Neri) e astuzia (di Giannetto), tra agire diretto e agire indiretto, tra potere attivo e potere passivo – tra corazza e mantello – si risolve in morte e follia. Fra due poli opposti era possibile in altri tempi parteggiare per l’uno contro l’altro. Ora invece viene rivelata la potenziale somiglianza degli opposti, come due facce della stessa medaglia. I campi-controcampi, che oppongono come un Leitmotiv culminante nel finale, i primi piani di Neri e di Giannetto ci dicono che il tema latente del film sta nelle ragioni profonde che motivano i capovolgimenti del meccanismo beffardo, nel rapporto perverso che lega Neri e Giannetto. Fra l’esibizione della forza fisica e sessuale di Neri e il macerarsi autodistruttivo di Giannetto, fra le mani che fanno roteare la roncola e quelle che pretescamente si strofinano c’è meno distanza di quanto si potrebbe immaginare. Il rapporto che lega i due uomini è di tipo omosessuale e il film ci racconta i faticosi percorsi per manifestarlo. Il gesto di Neri che strappa le vesti di Ginevra scoprendole il seno – per conto di Giannetto – è un momento chiave del film. Sfidando la censura di allora Blasetti rende esplicita la sessualità di cui il film è carico. Questa sessualità non può dirsi proprio di tipo eterosessuale. Neri esibisce troppo la sua virilità per non apparire sospetto (quella parrucca bionda!) e Blasetti si toglie il gusto di mostrarlo passivo, crocifisso come un San Sebastiano, quando Lisabetta lo carezza e lo bacia. Giannetto è incapace di avere rapporti con Ginevra se non attraverso Neri: sia nella scena citata sia quando passa la notte con Ginevra che lo ha scambiato per Neri, il quale scoprendolo gli dice: «Tu me l’hai goduta!». E ambiguo è il rapporto con Tornaquinci, interpretato da Memo Benassi, di cui all’epoca non doveva sfuggire l’omosessualità. (Nel 1974 Carmelo Bene non avrà difficoltà, in coppia con Luigi Proietti, a riproporre il testo di Benelli nella sua vera luce). Il padre, il maschio, il dittatore altro non sono che maschere dietro le quali si nasconde la femminilità repressa. È questa rimozione a essere messa in scena e in questione; è essa a rendere “perversa” l’omosessualità e a produrre la misoginia del film («A casa, le donne!»), a provocare alla fine la catastrofe, che è solo parzialmente una catarsi. Le ultime inquadrature del film mettono in luce i desideri profondi e inconfessati dei due uomini: Neri vuole liberarsi dalla gelosia nei confronti del fratello più debole, Gabriello, sinceramente innamorato di Ginevra; Giannetto vuole ritrovare la pace interiore, come gli dice più volte il Tornaquinci che ha capito tutto, il che vuol dire fare pace con Neri e manifestargli senza mascherature beffarde il proprio affetto. Ma il gioco dei quiproquo che precede la scena finale fa sì che i problemi si risolvano con il trionfo del negativo: Neri uccide (fuori campo) il fratello credendo di uccidere Giannetto, e quando se ne rende conto impazzisce davvero; Giannetto si ritrova solo con le proprie angosce, avendo perduto per sempre Neri che si allontana in preda a un delirio che gli fa scambiare Giannetto per il fratello ucciso. Ma proprio questo equivoco sulla realtà delle persone libera l’unico gesto “sincero” di tutto il film: le mani di Neri che, abbandonata per sempre la roncola, traversano – suturano – il controcampo e carezzano il volto di Giannetto. Il gesto è autentico perché rivela il vero desiderio di entrambi ma si è potuto manifestare solo attraverso la morte e la follia. Finalmente Giannetto riesce a piangere, a manifestare il cuore (lui che aveva detto di se stesso: «Io sono inchiodato al male»); il suo pianto è duplice: piange di piacere perché Neri lo ha carezzato (lo ha amato) ma piange anche di disperazione perché Neri ha carezzato in lui Gabriello. Questo estremo accostamento sancisce anche il distacco definitivo. La “cura” non è possibile. Quando Giannetto sottopone Neri savio-pazzo al “metodo del confronto” la beffa si trasforma in seduta analitica perversa, il “ritorno del rimosso” viene messo in scena come colpa da scontare, come tortura: il sesso, la virilità, è un “complesso” da cui Giannetto vuole liberare Neri, per averlo dalla sua parte.  Il dramma sessuale si trasforma in tragedia della follia e della solitudine, da cui Blasetti prende le distanze. Se La cena delle beffe rivela una critica della virilità, preparando la strada ai film “femminili” (4 passi fra le nuvole, Nessuno torna indietro, Un giorno nella vita), lo fa entro una cornice funerea, tra le mura pesanti di una tomba che si chiude per sempre con l’inquadratura di Giannetto che si copre disperato gli occhi, gesto su cui si sovrimprime la parola “fine”. Con questo film Blasetti tira anche le somme del suo rapporto con il fascismo, e il risultato è in negativo. La sincerità del gesto finale, il volto che s’intravede per un momento oltre la maschera, non serve per ricostruire, appartiene a un universo decaduto con cui non è più possibile né confrontarsi né “giocare”.

Titolo nuovo. Lievemente adattato da A.A., Blasetti regista italiano, premessa a Alessandro Blasetti, Scritti sul cinema, Marsilio, Venezia 1982, pp. 57-61

Crediti DVD

progetto ed edizione VIGGO Srl | video mastering e conforming RBC Srl | DVD authoring e mastering Pixelman, Roma | replicazione e stampa | sottotitoli RBC | realizzazione artwork e design Manifatture Digitali, Napoli | immagini © RIPLEY’S FILM Srl. Tutti i diritti riservati | artwork & design © 2021 VIGGO Srl | prima edizione FEBBRAIO 2021 | DVD5 strato singolo.

 

  • Data di inizio
    21 Maggio 2021 18:00
  • Stato
    Concluso
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