Fantafestival alla Casa del Cinema. Omaggio a Pupi Avati: ore16.00 “Zeder” segue incontro con il regista

Data di inizio
3 Giugno 2019
Data di fine
3 Giugno 2019
Categoria
    Archivio
Stato
Concluso

Fantafestival alla Casa del Cinema
Mostra internazionale del film di fantascienza e del fantastico
39ª edizione: Back to the Moon

in collaborazione con
Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale

Come evento di preapertura, lunedì 3 giugno il Fantafestival organizza in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale una giornata dedicata a Pupi Avati, maestro del cinema gotico celebrato in occasione del suo ritorno all’horror con Il signor diavolo. La giornata si svolgerà presso la Casa del Cinema, con una proiezione in 35mm di Zeder (1983, 98’) alle ore 16 e un incontro con il regista alle ore 18. Durante l’evento, il festival assegnerà ad Avati una targa al merito e presenterà il volume Pupi Avati. Gotico italiano (EUS, 2019), curato da Simone Starace.
L’omaggio dedicato ad Avati proseguirà lunedì 10 giugno, con proiezioni 35mm di L’amico d’infanzia (1994) e L’arcano incantatore (1996) presso la Casa del Cinema, a cui faranno seguito due ulteriori proiezioni a ingresso gratuito, sempre in 35mm, presso il Cinema dei Piccoli, dove saranno proiettati due film scritti e prodotti da Avati, Macabro (1980) e La stanza accanto (1994).

Il Fantafestival, fondato nel 1981, si è ormai da tempo affermato come uno dei maggiori eventi specializzati nel cinema fantastico, collocandosi nel novero delle più importanti manifestazioni internazionali del genere e promuovendo in particolare nel 1987 la costituzione della European Fantastic Film Festivals Federation. Nel corso degli anni, la manifestazione ha ospitato molti dei principali nomi nella storia del genere (Vincent Price, Christopher Lee, Roger Corman, George A. Romero, Alejandro Jodorowsky, Dario Argento) e ha presentato per la prima volta in Italia registi divenuti poi tra i più conosciuti a livello mondiale (Peter Jackson, Sam Raimi). Forte di una identità e di una esperienza ormai quarantennali, il Fantafestival si pone quindi come ideale osservatorio sull’evoluzione del cinema fantastico internazionale, offrendo un indispensabile punto di incontro fra la riscoperta dei classici del passato e l’indagine critica su fenomeni culturali oggi ancora in nuce.

La 39a edizione, prevista fra il 10 e il 16 giugno 2019, segna l’avvio di un processo di rinnovamento all’interno del festival, pur mantenendo al contempo una linea artistica improntata alla coerenza e alla valorizzazione della propria identità storica e culturale. La direzione artistica e organizzativa è a cura di Michele De Angelis e Simone Starace. Particolare attenzione sarà dedicata al fantastico “d’essai”, capace di raccontare in chiave allegorica la complessità della società moderna, ponendo in rilievo il tema della diversità culturale, identitaria e di genere. L’evento si rivolgerà non solo al pubblico degli appassionati di horror e fantascienza, ma più in generale a tutti gli spettatori attenti al cinema di qualità, nella convinzione che la produzione fantastica sia oggi uno dei tasselli fondamentali per comprendere il panorama dell’audiovisivo.

ore 16.00
OMAGGIO A PUPI AVATI
Zeder
di Pupi Avati (1983, 98’)

«Stefano vive a Bologna e scrive romanzi. In occasione del suo compleanno, Alessandra (la sua compagna) gli regala una macchina per scrivere di seconda mano, per iniziare la stesura del suo nuovo lavoro. La notte stessa, però, il nastro si inceppa e Stefano vi scopre misteriose frasi impresse dal precedente proprietario, che annunciano la scoperta del segreto per il ritorno dall’aldilà. Attratto dal mistero, l’uomo incomincia a indagare su ciò che si nasconde dietro quelle poche parole, opera del defunto Paolo Zeder, ex prete ripudiato dalla chiesa a causa delle sue ricerche esoteriche» (Adamovit e Bartolini). «L’idea iniziale del film non è frutto della fantasia ma di una situazione di vita. Il mio compositore abituale di allora, Amedeo Tommasi, propose di vendermi una macchina da scrivere elettrica. Io l’acquistai – era enorme – e la portai a casa. Incuriosito la provai molto e mi resi conto che il nastro del meccanismo di scrittura veniva inciso, e tutto ciò che veniva battuto poteva essere riletto. Quando il nastro si esaurì e dovetti cambiarlo, andai a rileggermi la parte del nastro che non avevo inciso io, scoprendo di chi era stata questa macchina e il suo percorso. […] Ho ambientato La casa dalle finestre che ridono nella bonaria pianura padana; la stessa operazione con Zeder, sfruttando l’aspetto rassicurante della riviera romagnola, i tipici luoghi delle vacanze. Proprio la visione inquietante di questi luoghi insospettabili rende secondo me questi film particolarmente inquietanti. Pensa che la colonia di Spina, che in Zeder è il terreno K da cui resuscitano i cadaveri, dopo tanti anni è ancora lì, non l’hanno demolita né ristrutturata. Ci sono passato quest’anno, ed è una cosa agghiacciante» (Avati).

ore 18.00
incontro con Pupi Avati

 

  • Data di inizio
    3 Giugno 2019 18:00
  • Stato
    Concluso
  • Categoria

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