Senso di Luchino Visconti (1954, 121’)

Data di inizio
17 Maggio 2021
Data di fine
17 Maggio 2021
Categoria
    Archivio
Stato
Concluso

Senso di Luchino Visconti (1954, 121’)

«Il breve racconto di Camillo Boito (1883) ha fornito a Visconti la materia del suo miglior film e di uno dei capolavori del cinema italiano. […] L’intrigo di Senso mostra l’inabissamento di due personaggi nel loro amore, qualificato da loro stessi come triste e vergognoso e che condurrà alla loro distruzione reciproca. Sono l’uno per l’altra la prigione e il carnefice. L’intera loro avventura si svolge a lato della Storia, a cui la loro ignavia, la loro passività e una sorta di maledizione sociale impediscono di prendere parte. Sono i rappresentanti impotenti ma lucidi di un mondo che sta scomparendo. In loro il positivo è morto: ecco perché è difficile parlare al loro proposito di melodramma o di opera. Evidentemente l’opera è la referenza estetica dominante che accompagna la loro traiettoria, ma agisce come un requiem il cui lirismo gelido e funebre non consente di provare nei loro riguardi la minima pietà. Visconti pone sui suoi personaggi uno sguardo freddo e distaccato, li descrive in lunghe scene non dinamiche dove abbondano i piani d’insieme e che frappongono fra loro e lo spettatore il massimo distacco che autorizzi la messa in scena. Sul piano estetico, la riuscita del film (malgrado le difficoltà e gli ostacoli che ha incontrato Visconti) si avvicina alla perfezione. I due interpreti principali sono indimenticabili e Alida Valli prolunga con una coerenza profonda il ruolo che teneva in Piccolo mondo antico e quelli di Isa Miranda all’epoca del calligrafismo. La stessa raffinatezza caratterizza le scene intime del film e i “quadri di guerra”. Questi ultimi figurano fra i più belli di un genere che il cinema, a quell’epoca, esitava a trattare a colori» (Jacques Lourcelles).

  • Data di inizio
    17 Maggio 2021 18:00
  • Stato
    Concluso
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