Nell’anno di Nino Manfredi

Data di inizio
5 Luglio 2021
Data di fine
6 Settembre 2021
Categoria
    Archivio
Stato
Concluso

Nell’anno di Nino Manfredi

La Cineteca Nazionale è orgogliosa di festeggiare i 100 anni dalla nascita di Nino Manfredi (22 marzo 1921 – 4 giugno 2004) con una rassegna che ha l’ambizione d’illustrare la grande versatilità e duttilità del grande attore, capace di mutare in pochissime sfumature dal registro comico a quello drammatico. Come ha scritto giustamente Fabio Ferzetti, «nel poker d’assi della commedia all’italiana Nino Manfredi occupava una casella tutta sua che per certi versi potremmo dire la casella del debole, se non addirittura della “vittima”, con tutte le virgolette del caso. Vittima inconsapevole, vittima di se stesso e della propria mitezza, vittima della Storia o delle circostanze, talvolta capace di riscattarsi con pazienza certosina e grande adattabilità. Non era una scelta deliberata, anche se l’uomo gestiva con molta attenzione il proprio talento. Era il frutto dell’incrocio fra l’inclinazione personale alle mezze tinte e al patetico, doti rare tra i nostri attori comici, con gli spazi lasciati liberi dagli altri “colonnelli” della risata. Così, se Sordi reinventava le patologie quotidiane degli italiani, se Gassman incarnava il lato atletico, rodomontesco, dei vizi nazionali, se la sensualità padana e pre-moderna di Tognazzi sembrava assorbire con ingordigia le mutazioni subite dal corpo sociale, Manfredi finì per ritagliarsi il ruolo apparentemente più defilato dell’uomo in lotta contro condizioni avverse. Del personaggio che gioca di sponda, che approfitta di un’occasione unica nella vita, che reagisce a una situazione insostenibile, paradossale o addirittura assurda con le armi della buona fede, dell’onestà, di un’integrità di altri tempi. Non il nuovo che avanza, insomma, incarnato con tracotanza dai Sordi e dai Gassman, quanto piuttosto il vecchio che arranca. Restando non di rado travolto». Ma Nino Manfredi è stato anche un accanito perfezionista, reinventandosi in continuazione, come il suo volto che si scomponeva e si ricomponeva a seconda delle emozioni più disparate: dall’ansia allo sconcerto, dal dubbio alla gioia. Questa plasticità espressiva lo ha notato in tempi non sospetti il mai troppo compianto Oreste Del Buono: «Gli occhi luccicano, si velano, scompaiono dietro le palpebre, riluccicano, ammiccano, riscompaiono dietro le palpebre come per non ferirci con il loro luccichio, le labbra si increspano, si arricciano, si assottigliano, si schiudono, si gonfiano, traboccano con o senza parole, continuano a parlare persino nel silenzio. I lineamenti cambiano per seguire ogni sfumatura d’umore sino in fondo e riportarne alla superficie la vera essenza. Per l’esattezza: il simbolo, la cifra, il segnale della vera essenza. La finzione come verità delle verità». Nino Manfredi… un attore autore.

La rassegna Nell’anno di Nino Manfredi viene organizzata anche grazie alla collaborazione di alcuni aventi diritto ai quali va il nostro più che sentito ringraziamento: Titanus, MediasetMedusa, Surf Film.

  • Data di inizio
    5 Luglio 2021 18:00
  • Data di fine
    6 Settembre 2021 23:00
  • Stato
    Concluso
  • Categoria

      Archivio