MUSICA E MUTO – proiezione di 4 film muti con musica dal vivo

Data di inizio
16 Marzo 2013
Data di fine
16 Marzo 2013
Categoria
    Archivio
Stato
Concluso

MUSICA E MUTO – proiezione di 4 film muti con musica dal vivo

Il progetto “Musica e Muto” nasce dalla manifestazione “Nuove Musiche per il Cinema Muto” organizzata, dal M° Antonio Di Pofi, nel maggio 2012 presso la Casa del Cinema, a conclusione di un
laboratorio con gli studenti dei corsi di Composizione del Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma. La partecipazione a questo laboratorio e alla manifestazione che ne è naturalmente scaturita
mi hanno indotto a proporre come mia tesi finale del corso di “Composizione per la Musica Applicata” (Biennio Sperimentale), la realizzazione di brani per film muti dei primi anni del ‘900
che spaziassero dal melodrammatico al comico ed al futurista. Il lavoro preparatorio è stato svolto nell’Estate del 2012 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, alla Cineteca Nazionale dove grazie all’incoraggiamento dell’allora Conservatore Enrico Magrelli e con l’aiuto di Mario Musumeci, di Antonio Commentucci e di Enrico Di Addario, ho potuto selezionare quattro opere per le quali scrivere il commento sonoro:

• Maritza (frammento) di F. W. Murnau 1922
• Velocità di P. Oriani 1930/31
• Robinet Boxeur di L. Maggi 1911
• Robinet in Vacanza di M. Perez (con il nome di M. Fabre) 1912

MARITZA
Questo frammento restaurato, originariamente in una collezione privata italiana, è da considerarsi al momento tutto ciò che rimane del film che Murnau realizzò tra il 1920 e il 1921.
La versione italiana, lunga 1572 metri, ottenne il visto di censura il 2 aprile del 1923, con alcuni nomi dei protagonisti cambiati (Christo in Leone, Scarzella in Mirtli e Antonino in Mirko), per evitare connotazioni religiose o etniche. Questo frammento, corrisponde al primo rullo del film dove Murnau presenta una serie di personaggi la cui varia origine etnica richiama la terra di confine in cui si svolge la vicenda. La bella Maritza, dal fascino oscuro, stanca di lavorare per la vecchia madre Jelina, che la forza a corrompere il doganiere per aiutare i contrabbandieri, decide di fuggire e trova allora lavoro presso la fattoria della Signora Avricolo. Quest’ultima è in affari con un usuraio, la cui figlia è
stata promessa al primogenito della famiglia Avricolo. Ma l’arrivo di Maritza…

VELOCITÀ
“Velocità” viene realizzato nel periodo di passaggio tra muto e sonoro, in una versione iniziale di 90 minuti a lungo ritenuta dispersa. Recentemente é stata ritrovata questa versione “concentrata”,
montata con la collaborazione del francese Eugène Deslaw, prossimo all’area futurista.
Le immagini ruotano, nel senso letterale del termine, in un turbine di soggetti sia statici sia dinamici tesi ad evocare i principi del Manifesto del Futurismo. Vengono citate anche molte opere pittoriche e grafiche di autori come Kandinskij, Mondrian, Prampolini, Boccioni e altri, usate come sfondo all’azione filmica. “Velocità appartiene alla tendenza più radicale della cinematografia d’avanguardia della fine degli anni ‘20, di cui adotta il linguaggio costruendosi sul puro concatenamento non narrativo e non sintattico delle immagini”. (Giovanni Lista)

ROBINET BOXEUR
“Robinet è un fanatico della nobile arte del pugilato e segue assiduamente ogni competizione; il suo più grande desiderio è quello di diventare un campione, per cui decide di allenarsi strenuamente ed utilizzando ogni mezzo. Nella sua stanza appende al soffitto un pallone e a mò di “punchingball” lo tempesta di pugni con tale veemenza da suscitare le ire dei vicini; anche per strada continua il suo allenamento con chiunque incontri. Alla fine ottiene un risultato eccezionale, al punto che
quando salirà sul ring, riuscirà a mettere K.O. con una gragnuola vorticosa di colpi un avversario molto più grosso di lui e verrà portato in trionfo come un gladiatore.” (“Erste Internationale Film Zeitung”, Berlin, 8 märz 1913)

ROBINET IN VACANZA
“Seppellito sotto una pila di valigie Robinet parte con l’automobile per raggiungere il luogo di villeggiatura al mare. L’auto si rovescia e Robinet è costretto a fare tutta la strada a piedi portandosi dietro i suoi pesanti bagagli. Quando arriva scopre che l’albergo è pieno, cerca in un altro stabilimento e trova che c’è posto solo in una soffitta; e lui accetta. Quando può mettere giù i bagagli, tira un sospiro di sollievo, ma i suoi tentativi di trovare una barca non hanno successo. Egli decide allora di andare a nuotare così come piace a lui e, avendo trovato degli amici in una riunione familiare, li raggiunge in acqua. Ma litiga subito con un marito, ricevendo un sacco di botte e si trascina di nuovo fino all’albergo, dove lo lasciamo mentre dichiara energicamente guerra, con l’aiuto di una rivoltella di grosso calibro, ai nemici del riposo comune negli alberghi a buon mercato.”
(“The Bioscope”, London, October 31, 1912)

  • Data di inizio
    16 Marzo 2013 18:00
  • Stato
    Concluso
  • Categoria

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