80 anni di Centro Sperimentale di Cinematografia (e non sentirli)
1935 – 1945
Caccia tragica di Giuseppe De Santis (1946, 90’)
Dopo la fine della guerra un camion sul quale viaggiano Michele e Giovanna, sposati di fresco, e il ragioniere di una cooperativa agricola incaricato di portare alla sede della cooperativa quattro milioni, viene assalito da banditi che uccidono l’autista e il ragioniere, rubano il denaro e portano via, come ostaggio, Giovanna. Della banda fanno parte Alberto, compagno di prigionia di Michele, e la sua amante Daniela, una ex collaborazionista. Conosciuto il fatto, i contadini della cooperativa s’uniscono ai carabinieri nel dar la caccia ai malfattori. Questi tentano invano di sottrarsi all’accerchiamento e dopo varie vicende Daniela e Alberto con Giovanna, loro prigioniera, s’asserragliano in un edificio, già sede di un comando tedesco, dove vengono assediati. Il terreno intorno è stato minato dai tedeschi e Daniela vorrebbe valersi di un congegno lasciato dai tedeschi per far esplodere le mine eliminando così gli assedianti: per impedirglielo Alberto l’uccide. Avuto in mano Alberto, i membri della cooperativa si riuniscono per giudicarlo. Prevale alla fine la parola rasserenatrice di Michele, il quale induce gli animi alla generosità e al perdono. Il colpevole, di cui si riconosce il pentimento, viene lasciato libero.